Danni in casa: cosa aspettarsi dal cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico è un fattore di criticità per la salute della Terra e dei suoi abitanti, i cui effetti iniziano già a manifestarsi in modo pericoloso per la sicurezza e l’economia anche del nostro Paese. Ne abbiamo avuto numerosi esempi l’anno scorso con alluvioni, frane e tempeste che hanno esposto a seri rischi migliaia di persone e hanno provocato danni in casa ad altrettante migliaia, con costi complessivi da misurare in miliardi di euro.

Poiché questa situazione non è destinata a migliorare nel breve termine, è importante esserne consapevoli, conoscere i rischi e fare il possibile per proteggersi dalle conseguenze.

Le previsioni sul cambiamento climatico

Gli studi scientifici sul clima affermano da decenni la necessità di frenare l’innalzamento della temperatura per evitare di alterare gli equilibri e gli ambienti della Terra al punto da rendere difficile la vita, ma è solo negli ultimi dieci anni che è iniziata una vera e propria mobilitazione istituzionale e sensibilizzazione di massa sul tema. Abbiamo iniziato a lavorare alla decarbonizzazione e allo sfruttamento massiccio delle energie rinnovabili, così come al ripristino degli ecosistemi compromessi e all’implementazione di modelli di vita più sostenibili.

Ma lo abbiamo fatto con estremo ritardo, e non è detto che sia sufficiente: il rapporto 2023 dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha sottolineato che la temperatura del pianeta è già aumentata di 1,1 °C rispetto al XIX secolo e attualmente è considerato probabile che superi la soglia di sicurezza fissata a +1,5 °C nell’Accordo sul clima di Parigi. Se non acceleriamo la nostra lotta al cambiamento climatico, entro il 2060 potremmo raggiungere un aumento di 3 °C

Anche il più piccolo di questi incrementi, secondo il rapporto, aumenterà i rischi legati al clima e gli eventi estremi.

L’aumento della temperatura della Terra, infatti, ha numerose conseguenze, fra le quali l’alterazione del clima: ondate di calore, siccità, cicloni, tempeste tropicali, precipitazioni intense sono fenomeni opposti fra loro ma riconducibili alla stessa causa e sono destinate ad aumentare di frequenza. All’aumento della frequenza dei fenomeni estremi, poi, si ricollega anche l’aumento del rischio idrogeologico, per la compromissione della stabilità dei terreni.

Una speranza arriva dalla possibilità, prospettata dal rapporto IPCC, che il riscaldamento globale aumenti ma poi torni al di sotto di +1,5 °C nel corso di questo secolo. Nel frattempo, però, abbiamo bisogno di informazioni e strumenti per difenderci nel breve termine.

Danni e clima: come preparare la nostra casa?

I rischi del cambiamento climatico in Italia

L’Italia è un Paese ad alto rischio idrogeologico ma normalmente poco esposto a eventi climatici estremi. Ora questa seconda caratteristica sta cambiando e, sommata alla prima, può diventare un grosso pericolo.

In tutti gli scenari dei modelli realizzati dai climatologi, quello che ci attende è una diminuzione delle precipitazioni, ma un aumento di frequenza di quelle più intense, e un aumento delle ondate di calore e della siccità. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna sono tra le aree europee più a rischio di eventi estremi, secondo l’analisi di XDI, ma le tendenze in atto riguardano tutto il Paese.

L’Osservatorio Città Clima di Legambiente ha registrato un aumento del 22% degli eventi meteorologici estremi nel 2023 rispetto al 2022. I temporali tropicali nel Nord Italia e l’alluvione in Emilia-Romagna sono solo i due esempi di cui si è parlato di più. Le perdite umane sono ovviamente il costo più alto e immediato, ma questi eventi portano con sé conseguenze psicologiche ed economiche che possono segnare cittadini e famiglie molto a lungo. I danni alla casa, per esempio, hanno lasciato tanti nuclei familiari senza un tetto e senza le risorse economiche necessarie per fare le necessarie riparazioni. Chi ci riesce, rischia comunque di vedere compromessi patrimonio e futuro.

Il rapporto CMCC di analisi del rischio dei cambiamenti climatici in Italia stima che questi fenomeni potranno costare fino all’8% del PIL pro capite se l’aumento della temperatura non rallenta.

Non siamo ancora, per fortuna, in quello scenario, ma già attualmente la spesa per i danni da eventi climatici e dissesto idrogeologico si aggira intorno ai 3 miliardi l’anno.

Come difendersi dai danni in casa provocati dal cambiamento climatico

Secondo ISPRA sono circa 2 milioni in Italia gli edifici esposti ad alto rischio di frane e inondazioni, un rischio aumentato dagli eventi climatici estremi. Ma nel 2023 circa 5 milioni di italiani hanno subito danni alla casa per il maltempo: mentre la mappa del rischio idrogeologico è nota da tempo, i temporali tropicali e le grandinate estive hanno colpito un po’ dappertutto e in modo assolutamente inaspettato.

I danni in casa hanno riguardato soprattutto tetti, finestre, balconi, giardini, ma anche impianti elettrici e pannelli fotovoltaici. Nei casi più estremi, a rischio è la stessa stabilità strutturale degli edifici, a causa dell’acqua.

Cosa possiamo fare per difenderci?

  • Verificare possibili interventi di messa in sicurezza della propria abitazione
  • Dotarsi di una buona assicurazione Casa.

L’elenco è breve, purtroppo, ma sono azioni che possono essere molto efficaci. L’assicurazione Casa per gli Eventi Atmosferici e quella per le Catastrofi Naturali come terremoti e alluvioni sono prodotti che possono offrire serenità almeno dal punto di vista economico. I costi dei danni in casa, infatti, verrebbero coperti dall’assicurazione, nei limiti dei massimali e delle franchigie prescelti.

L’importanza di queste assicurazioni è evidenziata anche dagli sforzi delle istituzioni per promuoverle: è auspicabile per tutti un aumento della scarsissima copertura assicurativa delle case italiane, perché lo Stato non ha e non può avere le risorse per far fronte a tutte le necessità impreviste. Ecco perché, per esempio, il premio assicurativo delle polizze Casa contro gli eventi atmosferici estremi e le calamità naturali è detraibile dalle tasse nella misura del 19%.

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