Acri, l’associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio, in collaborazione con Ipsos ha presentato la 21ª edizione dell’indagine dedicata agli italiani e al risparmio.
L’indagine, realizzata negli ultimi giorni di settembre tramite 1.000 interviste telefoniche, delinea quali siano oggi il livello di soddisfazione per la propria situazione economica e tenore di vita, l’atteggiamento e la propensione verso il risparmio.
Un’ampia quota di italiani (il 38%) ha saputo resistere alle difficoltà legate alla situazione pandemica con una situazione economica in miglioramento (13%), accanto a una quota non trascurabile, e in crescita, che ha esaurito o si rende conto di essere prossima a esaurire le risorse a propria disposizione, sottolineando gravi mancanze (49% vs. 47% nel 2020).
Rimane alta la percentuale di italiani (45%) che sono riusciti ad accumulare risparmi negli ultimi 12 mesi e che lo hanno fatto con tranquillità guardando soprattutto al futuro. Al contempo, è tornato a salire il numero di famiglie che ha fatto ricorso a risorse proprie o a prestiti (19% vs 16% nel 2020).
Cresce anche la consapevolezza del legame esistente tra risparmio privato e rafforzamento del senso di compartecipazione allo sviluppo sociale e civile del Paese (79% degli italiani ritiene che sia fondamentale o importante vs 77% nel 2020).
Preoccupazione post pensionamento in riduzione
Famiglie che negli ultimi 12 mesi sono riuscite a risparmiare
Relazione tra risparmio e investimento
Continua l’ascesa della propensione all’investimento, sebbene riguardi solo una piccola parte dei risparmiatori. Secondo l’indagine Acri-Ipsos, due italiani su tre risparmiano e pianificano guardando al breve e medio termine.
Si confermano le preferenze per Strumenti finanziari meno rischiosi e di protezione. Solidità del proponente l’investimento, rischiosità e rendimento sono i driver principali delle scelte di investimento degli italiani.