Il piano di accumulo o PAC è una modalità di investimento che consiste in versamenti periodici di capitale a un intermediario che si occupa dell’acquisto di strumenti finanziari in fondi comuni di investimento. Normalmente si associa il PAC all’intermediario bancario, ma anche con le compagnie assicurative è possibile sottoscrivere un piano d’accumulo, unendo alla componente di investimento anche quella di copertura assicurativa.
Il funzionamento del piano di accumulo è semplice: si stabilisce la cifra da versare e la frequenza di versamento, che di solito è mensile, si sceglie il profilo di rischio e si affida l’investimento al gestore. In più, in caso di eventi inattesi (da inserire anch’essi nel contratto) come la morte o l’invalidità permanente, i beneficiari designati del PAC ricevono il capitale assicurato e gli eventuali rendimenti maturati.
Quanto e come si investe con il piano di accumulo
Il PAC è uno strumento di investimento assicurativo estremamente flessibile e adatto a tutti. È l’ideale per chi vuole mettere da parte dei risparmi in modo puntuale e automatico, senza doversene preoccupare direttamente e senza rischiare di disattendere il buon proposito. Va bene anche per chi non vuole o non può investire grandi cifre e per chi ha un’elevata avversione al rischio, perché ha progetti nel prossimo futuro che richiedono liquidità oppure perché non ha una stabilità economica: è chi sottoscrive il PAC che decide quanto investire, con quale periodicità e con quale livello di rischio.
Una base sensata per iniziare a investire dei risparmi in un piano di accumulo è 100 euro al mese, ma è possibile anche fare versamenti trimestrali, semestrali ecc. Soprattutto con accantonamenti di piccola entità, è necessario mantenere l’investimento per un periodo di tempo lungo per avere dei rendimenti significativi.
La scelta del comparto di gestione, ovvero del livello di rischio a cui esporsi con gli investimenti, dipende dalla propria situazione economica e dai propri progetti a medio-termine: un piano di accumulo con investimenti prevalentemente azionari è più rischioso e ha potenzialità di rendimento più consistenti, al contrario un PAC con investimenti prevalentemente obbligazionari è meno rischioso e ha rendimenti attesi più bassi. Questi due estremi si possono declinare e coniugare in tante sfumature per ottenere il livello di rischio adeguato alle proprie esigenze.
La tipologia di investimenti selezionata in fase di sottoscrizione del piano di accumulo non è immutabile: si può modificare nel tempo se cambiano le intenzioni e le necessità. È possibile, inoltre, sospendere per un certo periodo i versamenti e riscattare in tutto o in parte il capitale accumulato prima della scadenza: le condizioni di applicazione di queste possibilità, però, vanno verificare nelle note informative di ciascuna sottoscrizione.
Le compagnie assicurative, infine, veicolano gli investimenti nella Gestione separata, fondo di investimento il cui patrimonio è separato da quello dell’impresa assicurativa, perciò è protetto da eventuali debiti o fallimenti della stessa.
Quanto si guadagna con il PAC
Uno dei vantaggi del piano di accumulo è che si configura come una modalità di investimento dilazionata nel tempo, quindi permette di limitare gli effetti delle oscillazioni di mercato sfruttando i cicli positivi per compensare i cicli negativi. Ecco perché è uno strumento che ha senso a partire da una durata di 5 anni in su, a meno che non si abbiano a disposizione cifre molto alte da investire.
Il rendimento di un PAC dipende dalla durata del contratto, dall’entità dei capitali versati e dalle condizioni di mercato che determinano l’andamento del fondo di investimento.
Le medie degli ultimi anni mostrano un rendimento annuo tra il 5 e il 7% per i piani di accumulo sbilanciati verso componenti azionarie e tra l’1 e il 4% per i piani di accumulo incentrati su fondi di investimento obbligazionari. Bisogna ricordare che i rendimenti passati non vanno mai considerati predittivi di quelli futuri.
Esistono anche piani di accumulo che prevedono da contratto un rendimento minimo garantito alla scadenza del contratto oppure almeno la restituzione del capitale iniziale: questo tipo di prodotti (specialmente il secondo) hanno rendimenti inferiori rispetto a quelli che non devono sottostare a tali garanzie, perché possono rischiare di meno.
Nel considerare quanto si guadagna con un PAC, come di qualsiasi altro prodotto da investimento, infine, vanno calcolati anche i costi di commissione e/o amministrativi.
I consulenti assicurativi Vitanuova sono a disposizione per aiutare ad avere la certezza di comprendere appieno tutte le condizioni e a scegliere il piano di accumulo più adatto alle proprie esigenze.