Il 24 Gennaio 2024 si celebra la sesta Giornata Internazionale dell’Educazione, proclamata dall’Assemblea per le Nazioni Unite nel 2018 per promuovere il ruolo dell’educazione e dell’istruzione come mezzi per la pace e per lo sviluppo sostenibile.
Lo scopo di questa giornata è quello di sensibilizzare la popolazione mondiale e i governi in merito all’educazione e fare di essa una priorità fondamentale perché vedere violato il diritto all’istruzione è intollerabile.
L’istruzione è un diritto umano, sancito dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, è un bene pubblico e una responsabilità che riguarda tutti e deve diffondersi in tutti gli ambiti, come viene ribadito anche nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Senza una riflessione precisa sulle sfide persistenti nell’accesso a un’istruzione equa e di qualità, non si possono raggiungere i traguardi di progresso economico e sociale globali e si soccombe ai cambiamenti rapidi di un mondo che ha urgente necessità di costruire una società giusta e sostenibile.
L’Unesco quest’anno dedica la Giornata Internazionale dell’Educazione alla lotta contro l’incitamento all’odio
L’ondata di conflitti violenti a cui il mondo sta recentemente assistendo, parallelamente a un aumento allarmante di discriminazioni, xenofobia, omofobia, razzismo e incitamento all’odio, veicolati sempre più anche attraverso i social media, genera un impatto violento che travalica ogni confine geografico, politico, di genere, razza e religione.
Un recente sondaggio condotto dall’Unesco e dall’Ipsos in 16 paesi ha rilevato che il 67% degli utenti di Internet afferma di aver riscontrato discorsi di incitamento all’odio online e l’85% afferma di essere preoccupato per l’impatto e l’influenza della disinformazione sui propri concittadini.
Dunque, la giornata del 24 gennaio sarà dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo cruciale del sistema educativo, degli insegnanti e di tutti coloro che svolgono un ruolo di educatori nella società, nella lotta contro i discorsi di odio che alimentano pregiudizi e discriminazioni e contribuiscono a normalizzare la violenza. L’Unesco esorta gli Stati membri a investire nell’istruzione per promuovere società che valorizzino la dignità umana e la pace.
“La nostra migliore difesa contro questo fenomeno è l’istruzione – ha dichiarato la direttrice dell’Unesco Audrey Azoulay – che deve essere al centro di qualsiasi sforzo di pace.
È nostro dovere collettivo dare agli studenti la possibilità di decostruire l’incitamento all’odio. Dobbiamo costruire le fondamenta di società coese e democratiche che rispettino i diritti umani attraverso l’istruzione. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo formare e sostenere meglio gli insegnanti perché sono in prima linea nel contrastare questo fenomeno”. (Fonte: Ansa)
Per diventare agenti di pace è necessario che soprattutto i più giovani acquisiscano i valori, le conoscenze, gli atteggiamenti e le competenze necessari per salvare il futuro delle proprie comunità.
Il ruolo dell’istruzione nella pace
Tema dell’edizione 2024: Imparare per una pace duratura.
Senza un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e senza opportunità permanenti per tutti, i paesi non riusciranno a raggiungere l’uguaglianza di genere e a spezzare il ciclo di povertà che lascia indietro milioni di bambini, giovani e adulti.
Oggi, 250 milioni di bambini e giovani non vanno a scuola e 763 milioni di adulti sono analfabeti. Il loro diritto all’istruzione viene violato ed è inaccettabile.
Alfabetizzazione. E quella finanziaria?
Se ai numeri di prima aggiungessimo quelli sullo sviluppo di un’educazione finanziaria nel mondo e in Italia, la situazione sarebbe ancora più critica.
In Italia, il livello di educazione finanziaria è sempre stato storicamente più basso rispetto alla media dei paesi dell’OCSE: nel 2020, il nostro paese occupava il 25esimo posto su 26 per quanto riguarda le conoscenze in ambito economico e finanziario da parte della popolazione.
Nel 2023, rispetto al 2020, il livello di alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia, pur rimanendo su livelli bassi, è lievemente migliorato.
Il miglioramento è guidato dai comportamenti e dagli atteggiamenti in ambito finanziario, questi rappresentano le due dimensioni dell’alfabetizzazione finanziaria e sono indicatori importanti per la resilienza rispetto alle difficoltà, il benessere finanziario e la partecipazione ai mercati finanziari. I primi hanno a che fare con la gestione delle risorse nel breve e nel lungo termine, i secondi rilevano l’orientamento degli individui al risparmio e l’accortezza nell’uso del denaro.
Avere un’educazione finanziaria non significa però solo essere in grado di gestire le proprie risorse in termini di risparmio e investimenti, ma essere dei cittadini più consapevoli per la crescita economica di tutto il paese.
Il potenziamento dell’educazione finanziaria e la promozione della cittadinanza sociale devono partire dai più giovani e quindi dalla scuola.
Il Ministero dell’Istruzione e Banca d’Italia hanno sottoscritto nel 2021 un protocollo al fine di rafforzare le competenze dei giovani, il loro orientamento formativo e la loro futura occupabilità, promuovendo iniziative di educazione finanziaria nelle scuole e nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Attraverso un approccio multidisciplinare rivolto anche ai docenti di tutti i livelli scolastici vengono appresi temi economico-finanziari che vengono poi trasmessi in classe agli studenti.
Sono stati realizzati specifici materiali didattici (Tutti per uno economia per tutti!) con un linguaggio e una grafica che tengono conto della necessità di trasmettere i contenuti in modo semplice ma rigoroso.
La scuola rappresenta dunque l’ambiente privilegiato per lo sviluppo di competenze, abilità e conoscenze che attivano un processo virtuoso al fine di avere cittadini informati, attivi, responsabili e consapevoli al momento delle scelte. Cittadini in grado di prevedere e gestire i rischi grazie a un irrobustimento di capacità e competenze finanziarie di base. Queste sono fondamentali per futuri cittadini, che lavorano, risparmiano, investono e partecipano alle decisioni collettive.
Eventi in programma
Panel sull’Apprendimento per una Pace Duratura presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York.
In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione l’UNESCO e il Group of Friends for Education and Lifelong Learning in stretta collaborazione con il Segretariato delle Nazioni Unite, organizzeranno un panel che mobiliterà gli Stati membri, le agenzie, le ONG affiliate alle Nazioni Unite impegnate nell’educazione alla pace, i giovani, gli insegnanti e altre parti interessate nel campo dell’istruzione. Tra gli obiettivi in programma:
- discutere le priorità e le sfide per l’educazione alla pace duratura e alla cittadinanza globale;
- aumentare la consapevolezza sugli approcci efficaci nell’educazione alla pace e mobilitare l’impegno per la loro attuazione;
- rafforzare l’impegno per porre fine all’incitamento all’odio e promuovere la cittadinanza digitale attraverso l’istruzione.
Learning Planet Festival (24-27 Gennaio 2024)
Nella settimana che circonda la Giornata mondiale dell’educazione torna il Learning Planet Festival. Un festival che unisce nel nome dell’educazione con centinaia di eventi in loco e online, per celebrare tutti i nuovi modi di apprendimento che stanno emergendo. Un ricco programma che accogli studenti, insegnanti, artisti, ministri o anche solo sognatori appassionati e uniti dalla stessa voglia di imparare.
Argomenti del programma:
- imparare l’etica dall’intelligenza artificiale
- la citizen science come strumento educativo
- biodiversità e ambiente
- istruzione interculturale senza frontiere
Per consultare il programma completo vai qui.
Masterclass Unesco sul tema “decostruzione del discorso d’odio”
Un evento online per insegnanti e educatori (in lingua francese).
L’UNESCO ha lanciato il programma Campus per aiutare i giovani a sviluppare una migliore comprensione delle principali questioni contemporanee e del loro ruolo di giovani cittadini. I Campus UNESCO vogliono affrontare le sfide odierne con gli studenti delle università e delle scuole superiori attraverso un approccio al dialogo orizzontale e aperto.