Tra le condizioni contrattuali di una polizza assicurativa si può incontrare il termine “scoperto“: scopriamo cosa significa con questa guida Vitanuova.
Il concetto è identico a quello della franchigia, di cui abbiamo già parlato in questo post, ma mentre quest’ultima viene espressa in valore assoluto (es. 50€, 100€, 200€) lo scoperto viene invece espresso in percentuale del danno (es. 10%, 20%).
Questo termine si rivela quindi autoesplicativo e viene usato per esprimere in percentuale quella parte di danno che non è pagata dall’assicurazione e rimane quindi a carico dell’assicurato.
Cos’è lo scoperto: un esempio
Se un danno è di 1.000€ e la polizza prevede uno scoperto del 10%, la compagnia pagherà 900€ mentre 100€ (il 10% di 1.000€) rimarranno a carico dell’assicurato.
In quanto cifra non prevedibile, è un elemento da considerare attentamente quando si sceglie un’assicurazione e si confrontano diversi preventivi, perché può avere un peso non immediatamente percepibile nel rendere una polizza più conveniente di un’altra.
Esistono anche polizze assicurative che applicano un mix tra le due clausole di “franchigia” e “scoperto“. In un contratto assicurativo è possibile leggere «il danno viene liquidato con uno scoperto del 10% e un minimo di 200€ di franchigia». Vediamo come si applica questa condizione: la regola è che se sono previsti entrambi, prevale l’importo più alto, che quindi è quello che rimane a carico della persona assicurata.
Caso a: danno di 1.000€. In questo caso lo scoperto sarebbe di 100€ (10% di 1.000€) ma poiché questa cifra è inferiore alla franchigia (200€), allora prevale quest’ultima. Quindi la compagnia pagherà 800€ mentre 200€ saranno a carico dell’assicurato.
Caso b: danno di 3.000€. In questo caso lo scoperto sarà di 300€ (10% di 3.000€), ed essendo superiore alla franchigia minima prevista, sarà esso a prevalere. La compagnia pagherà dunque 2.700€ e resteranno a carico dell’assicurato i restanti 300€.