Assicurazioni italiane e conflitto in Ucraina

Alla fine del 2021 l’indice di solvibilità del settore assicurativo ha raggiunto il 260 per cento (era al 243 a fine 2020) e la raccolta premi complessiva è salita del 4 per cento.

Secondo i dati pubblicati da Banca d’Italia, il ROE medio del settore assicurativo italiano (circa il 9 per cento) è in flessione rispetto all’anno precedente. La redditività nel comparto vita è rimasta stabile, nel ramo danni è diminuita.

Le turbolenze sui mercati finanziari derivanti dallo scoppio del conflitto in Ucraina hanno avuto un effetto limitato sulla patrimonializzazione delle compagnie italiane.

L’impatto della diminuzione dei corsi azionari e obbligazionari è stato compensato dalla maggiore disponibilità di fondi propri derivante dal rialzo della curva dei tassi di interesse privi di rischio, utilizzata dalle assicurazioni per calcolare le riserve tecniche.

Anche secondo un’indagine condotta dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), le compagnie si attendono un impatto medio-basso degli effetti del conflitto sulla loro profittabilità e solvibilità.

Le strategie di diversificazione degli investimenti per area geografica e settore industriale hanno limitato le esposizioni, dirette e indirette, delle compagnie italiane verso emittenti russi, bielorussi e ucraini che, a dicembre 2021, ammontavano a 1,2 miliardi (0,1 per cento del totale degli investimenti delle assicurazioni italiane).

Anche gli investimenti nei settori ad alta intensità energetica erano contenuti (15 miliardi a dicembre del 2021; 1 per cento degli investimenti complessivi).

Le compagnie italiane restano comunque soggette ai rischi di variazione degli spread obbligazionari, privati e pubblici, che potrebbero aumentare.

Nel breve termine, gli ulteriori aumenti dell’inflazione e dei costi delle materie prime, il rallentamento dell’attività economica e la propagazione della crisi su altri settori potrebbero comportare flessioni della redditività.

Oltre al generale rialzo dei costi di gestione, nel comparto danni sono attesi incrementi degli oneri per sinistri in particolare nel ramo RC auto (che in termini di premi rappresenta il 34 per cento del settore danni), anche a seguito dei rincari dei pezzi di ricambio.

Nel comparto vita, il rialzo dei tassi di interesse ha ridotto i rischi di copertura delle garanzie finanziarie e potrebbe indurre un rilancio dei prodotti vita tradizionali. Tuttavia sono attesi incrementi dei riscatti e riduzioni della raccolta premi (in particolare dei contratti unit linked), per la minore capacità di risparmio dovuta all’inasprimento delle condizioni macroeconomiche.

Dall’inizio della guerra si osserva una forte volatilità delle quotazioni delle compagnie italiane che, ad aprile, erano tornate a livelli superiori a quelli antecedenti la pandemia.

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