Responsabilità civile: il pedone non ha sempre ragione

La Responsabilità Civile è una categoria giuridica che genera l’obbligo di risarcimento per il soggetto che abbia arrecato ad altri un danno ingiusto a seguito di un fatto proprio doloso o colposo. Quando si parla di Responsabilità Civile la prima cosa che viene in mente è l’RC auto, perché è la polizza obbligatoria per la più estesa categoria di persone. Le auto, infatti, o meglio chi le guida, possono causare facilmente danni a terzi (persone o cose), ma avere l’assicurazione auto obbligatoria non esaurisce le cose utili da fare e da conoscere in quanto conducenti per considerarsi protetti dalle conseguenze di eventuali incidenti, così come per i pedoni non è intelligente dare per scontato di essere protetti perché tutte le auto in circolazione hanno l’assicurazione.

Al di là delle conseguenze per l’integrità fisica delle persone coinvolte in un incidente, infatti, le declinazioni legali della responsabilità sono più complesse di quanto possa sembrare: per esempio, non è vero che in un incidente che coinvolge un’auto e un pedone, quest’ultimo ha sempre ragione.

Incidenti e Responsabilità Civile

Quando avviene un incidente d’auto che coinvolge un pedone, si danno per scontati l’innocenza e il diritto al risarcimento di quest’ultimo. In realtà una sentenza della Corte di Cassazione, in occasione di un ricorso presentato dagli eredi di una vittima di incidente stradale, ha stabilito che “in materia di responsabilità civile da sinistri derivanti dalla circolazione stradale, in caso di investimento di pedone la responsabilità del conducente è esclusa quando risulti provato che non vi era da parte di quest’ultimo alcuna possibilità di prevenire l’evento”.

Questa condizione si verifica, per esempio, “allorché il pedone tenga una condotta imprevedibile ed anomala, sicché l’automobilista si trovi nell’oggettiva impossibilità di avvistarlo e comunque di osservarne i tempestivi movimenti; tanto si verifica quando il pedone appare all’improvviso sulla traiettoria del veicolo che procede regolarmente sulla strada, rispettando tutte le norme della circolazione stradale e quelle di comune prudenza e diligenza”. (Cassazione civile, sez. VI-3, sentenza 22 febbraio 2017, n. 4551)

La Responsabilità Civile, in sinistri come questo, resta in capo al pedone, che quindi non ha diritto a risarcimento, neanche in caso di morte.

Sinistri e tutela legale

Nel caso appena descritto, prima di arrivare all’assoluzione, il conducente ha dovuto affrontare una procedura processuale, che permettesse di dimostrare ufficialmente che non fosse colpevole: questo significa ricorrere a un avvocato e far fronte a delle spese impreviste importanti. Forse non tutti sanno che esiste una protezione per le spese impreviste in caso di contenzioso: la copertura di Tutela Legale.

L’assicurazione di Responsabilità Civile auto, infatti, copre il risarcimento dei danni civili, ma non è raro che un sinistro stradale prenda la via della responsabilità penale, per la quale le spese sono tutte a carico delle persone coinvolte, di chiunque sia la colpa.

Ecco perché la Tutela Legale è una copertura molto utile, e lo è non solo per gli automobilisti, ma per chiunque, infatti le controversie legali possono nascere da qualsiasi situazione quotidiana, sul lavoro come nella vita privata e su strada.

 

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