I vicini di casa rumorosi sono uno dei principali rischi della vita in appartamento, ma anche in una villetta a schiera. Rumori occasionali o situazioni eccezionali di cui viene dato preavviso possono essere tollerabili, ma quando il rumore diventa una costante e compromette il benessere all’interno della propria casa è inevitabile chiedersi come agire per cambiare le cose.
Gestire tali situazioni può essere molto stressante, soprattutto perché spesso si ha a che fare con persone maleducate e poco disponibili al ragionevole dialogo, quindi è utile avere dalla propria parte la conoscenza di tutte le possibili soluzioni al problema.
Le vie pacifiche
Almeno un tentativo di “risoluzione pacifica del conflitto” va sempre fatto. Preservare buoni rapporti con il vicinato è un obiettivo molto saggio, da tenere a mente anche quando l’esasperazione, la stanchezza e la consapevolezza di avere ragione rischiano di prendere il sopravvento. Sul lungo termine, fare buon viso a cattivo gioco ripagherà lo sforzo.
Andare a parlare con i vicini di casa che tengono la musica ad alto volume a qualsiasi orario, camminano in casa con i tacchi, fanno lavori di ristrutturazione al di fuori degli orari consentiti oppure ospitano feste ogni sera, quindi, è la prima cosa da fare. Per essere più convincenti, può essere utile raccogliere un paio di complici, senza esagerare: presentarsi con tutto il condominio potrebbe risultare eccessivamente aggressivo – una soluzione che riserviamo a step successivi, se necessario.
Esponete con calma il problema, evidenziandone cause e conseguenze e rendendo chiara la vostra richiesta di modifica del comportamento problematico.
Se i vicini di casa sono persone ragionevoli, si scuseranno e si impegneranno per non dare più fastidio. Se non lo sono, è possibile tentare una seconda via pacifica: se il regolamento condominiale prevede regole sul rumore e sugli orari di silenzio, è legittimo segnalare la violazione all’amministratore e chiedere di inviare un avviso condominiale che ammonisca i responsabili. Da questo provvedimento può iniziare una controversia che spetta all’amministratore mediare.
Va segnalato che nei palazzi con meno di dieci appartamenti, però, non è obbligatorio avere un regolamento condominiale.
Vicini di casa rumorosi: cosa dice la legge
Se le vie pacifiche non dovessero sortire alcun effetto, in alcune circostanze si potrebbe pensare di passare alle maniere forti.
L’articolo 844 del Codice civile stabilisce che il rumore non deve superare i “limiti di tollerabilità”, che però non vengono stabiliti dalla legge, ma vanno considerati caso per caso. La definizione di tollerabilità o intollerabilità di una condotta rumorosa dipende dalla sua frequenza, dal momento della giornata in cui si verifica, dalle condizioni del condominio ecc. La giurisprudenza ha stabilito come limiti 3 decibel sopra il rumore di fondo di notte e 5 di giorno, a cui poi vanno aggiunti gli altri parametri per una valutazione completa.
Il diritto alla salute (art. 32 della Costituzione), inoltre, comprende anche il diritto non vedere impedito il proprio riposo notturno dalle azioni altrui, dato che da esso dipende fortemente la qualità della vita.
I vicini rumorosi, peraltro, possono essere un problema non solo dei singoli appartamenti confinanti, ma più esteso: se il rumore è tale da disturbare l’intero condominio o anche le abitazioni circostanti, diventa disturbo della quiete pubblica, ovvero un reato penale (art. 659 del Codice penale).
Come procedere, allora, per far valere i propri diritti nei confronti di vicini rumorosi?
Le vie legali contro i vicini rumorosi: cosa fare
Se i rumori disturbano un singolo condomino o pochi di essi, questi possono procedere per le vie civili.
Il primo passo è mandare una lettera di diffida ai vicini rumorosi, a mezzo raccomandata. Si può fare in autonomia (si trovano molti facsimile online) oppure tramite un avvocato, per rendere il messaggio più incisivo.
Se la diffida viene ignorata, si può avviare una vera e propria causa civile con un avvocato. Poiché i tempi di una causa sono lunghi, come prima cosa per tutelarsi si può fare un ricorso d’urgenza con cui chiedere al giudice di applicare la tutela inibitoria e imporre ai vicini di cessare la condotta molesta o adottare misure per renderla tollerabile (per esempio, imporre l’insonorizzazione della loro casa) nell’attesa dell’esito della causa.
Quest’ultima è indispensabile se si vuole ricevere un risarcimento danni, rifacendosi all’articolo 2043 del Codice civile e al diritto alla salute. Ma questo passaggio richiede la possibilità di dimostrare il danno subito, per esempio un certificato medico che attesti un danno alle condizioni di salute psicofisica, magari per la privazione di sonno. Per sostenere la propria posizione, è utile anche richiedere a un perito una valutazione fonometrica.
Se i vicini rumorosi arrivano a disturbare tutto il condominio o anche le case circostanti, invece, il loro comportamento molesto ricade in ambito penale.
Disturbo della quiete pubblica: come denunciare
Se si configura il reato di disturbo della quiete pubblica, la prima cosa da fare è chiamare la polizia o i carabinieri per accertarlo. Un esempio è il classico caso di feste rumorose e frequenti.
Se le autorità non sono disponibili per recarsi sul posto, bisognerà andare da loro a sporgere denuncia per avviare le indagini e costituirsi parte civile nel processo per ottenere un risarcimento. Il processo, ovviamente, sarà molto lungo: nel frattempo, per vedere riconosciuti i propri diritti bisognerà comunque procedere con gli strumenti del diritto civile descritti nel paragrafo precedente.
I costi per difendersi dai vicini di casa rumorosi
Avere dei vicini di casa che producono rumori molesti può avere un costo importante in termini di benessere psicofisico, ma non solo. In caso di processo penale per disturbo della quiete pubblica, è lo Stato a coprire le spese legali, ma l’avvocato e le altre spese per tutto ciò che riguarda gli aspetti civili sono a carico del singolo cittadino.
In caso di vittoria della causa civile, i vicini rumorosi dovranno risarcire anche le spese legali, ma nel frattempo bisogna potere sostenere il costo dell’avvocato. In più, abbiamo visto come la rumorosità sia un concetto relativo e in queste situazioni è difficile avere la certezza matematica di vincere la causa.
Questo è uno degli esempi che dimostrano l’utilità di avere una polizza di Tutela Legale o di aggiungere questa garanzia a un’assicurazione più ampia: con tale copertura, non si dovrà mai rinunciare a far valere i propri diritti per motivi economici.