I commercialisti sono professionisti che svolgono quotidianamente attività di responsabilità e precisione, che riguardano la gestione contabile, fiscale e amministrativa dei propri clienti. Per questo motivo, sono esposti al rischio di commettere errori o omissioni che possono causare danni ai clienti stessi o a terzi, con conseguenti richieste di risarcimento o azioni legali.
Se sei un commercialista iscritto all’albo, sai che l’assicurazione professionale per commercialisti non solo è una polizza utile per la tutela della tua attività, ma è anche un obbligo di legge, cui devi adempiere in quanto professionista iscritto a un albo.
In questo articolo vedremo perché, al di là dell’obbligatorietà, avere questa polizza è molto utile e come ti può salvare in alcune situazioni molto diffuse nella vita professionale di un commercialista.
Che cosa si intende con responsabilità professionale del commercialista?
La responsabilità del commercialista è strettamente correlata al mandato conferitogli dal cliente e, specificatamente, alla diligenza nell’eseguire la prestazione richiesta. Il commercialista, infatti, deve agire con la cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia”, tenendo conto della natura dell’opera da lui dovuta, secondo quanto previsto dall’art. 1176 comma 2 c.c..
La responsabilità del commercialista è di tipo contrattuale, in quanto deriva da un rapporto convenzionale tra le parti. Pertanto, il cliente che intenda chiedere il risarcimento del danno causato dal professionista deve provare l’esistenza e l’efficacia del contratto (che può essere anche verbale o tacito), l’inadempimento del commercialista e il nesso causale tra l’inadempimento e il danno.
RCP Commercialista: quali sono i sinistri più frequenti?
Vediamo qualche esempio di situazioni in cui questa polizza ti può tornare utile. Pur non essendo possibile riassumere in un solo articolo tutte le casistiche, di seguito ti lasciamo una carrellata (non esaustiva) di momenti di vita professionale di un commercialista in cui avere una polizza o non averla fa una grossa differenza.
Errore nella compilazione o nella presentazione delle dichiarazioni fiscali
Uno degli errori più comuni che può commettere un commercialista è quello di compilare o presentare in modo errato le dichiarazioni fiscali dei propri clienti. Non calcolare correttamente le imposte dovute o non rispettare i termini e le modalità di presentazione delle dichiarazioni può comportare il pagamento di sanzioni, interessi e maggiori imposte da parte del contribuente, il quale potrebbe subire accertamenti fiscali o verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
In questi casi, il cliente ha il diritto di chiedere il risarcimento del danno patrimoniale subito al commercialista, che risponde civilmente per la sua negligenza o imperizia.
Omissione o ritardo nel versamento delle imposte o dei contributi previdenziali
Non effettuare i pagamenti dovuti al fisco o all’INPS entro i termini stabiliti e/o non utilizzare le modalità previste corrette determina il rischio di sanzioni e altri provvedimenti da parte dell’Agenzia dell’entrate.
Anche questo errore potrebbe spingere il tuo cliente a rivalersi su di te con conseguenze economiche significative.
Errore nella tenuta della contabilità o nella redazione del bilancio
L’errore nella tenuta della contabilità o nella redazione del bilancio consiste nel non registrare correttamente le operazioni economiche e finanziarie dell’azienda, o nel non rispettare i principi contabili e le norme fiscali nella redazione del bilancio. Questo può portare a una rappresentazione distorta della situazione patrimoniale e reddituale dell’azienda, che può avere conseguenze negative sia sul piano fiscale che su quello gestionale.
Anche in questo caso il rischio di sanzioni, interessi ecc. è tangibile e può avere ripercussioni, in primis, sul cliente e, in secondo luogo, sul commercialista.
Omissione o ritardo nella comunicazione di scadenze, novità o altri adempimenti fiscali
Anche non informare tempestivamente i tuoi clienti delle scadenze per il pagamento delle imposte o dei contributi previdenziali, di novità normative o interpretative in materia fiscale o di altri adempimenti può comportare sanzioni da parte dell’Agenzia dell’entrate.
Non solo. Il cliente potrebbe subire un danno patrimoniale derivante da una errata pianificazione delle proprie attività economiche e finanziarie, che potrebbe influire sulle sue decisioni strategiche o sulle sue relazioni con i terzi. In questi casi, il cliente ha il diritto di chiedere il risarcimento del danno patrimoniale subito al commercialista, che risponde civilmente per la sua negligenza o imperizia.
Violazione del segreto professionale
La violazione del segreto professionale può avere conseguenze sul piano civile come la radiazione dall’albo (o ordine professionale) e conseguenze sul piano penale (come l’applicazione di ammende e sanzioni). L’iscritto che viola il segreto professionale divulgando a terzi le notizie che gli siano state confidate da un proprio cliente, potrebbe essere chiamato a rispondere in sede disciplinare, civile e penale.
Consulenza errata o incompleta
Secondo una recente ordinanza della Cassazione, il commercialista è tenuto a risarcire il cliente anche qualora non abbia prospettato tutte le soluzioni possibili per risolvere un problema sottoposto. Sempre secondo la Cassazione, il commercialista è tenuto al risarcimento per l’eventuale consulenza sbagliata.
Come prevenire o gestire i sinistri e i reclami nei confronti dei commercialisti
Il commercialista può essere ritenuto responsabile per errori, omissioni o ritardi nella prestazione dei suoi servizi, che possono riguardare la tenuta della contabilità, la compilazione e la presentazione delle dichiarazioni fiscali, il versamento delle imposte e dei contributi, la consulenza fiscale, societaria o patrimoniale, la redazione del bilancio, la violazione del segreto professionale o della privacy dei dati del cliente.
Il danno risarcibile può essere di natura patrimoniale o non patrimoniale. Il danno patrimoniale è quello che comporta una diminuzione del patrimonio del cliente o una perdita di un vantaggio economico. Il danno non patrimoniale è quello che lede i diritti inviolabili della persona, come la salute, l’onore o la reputazione. In entrambi i casi, il danno deve essere certo, attuale e diretto.
Per prevenire o limitare la responsabilità professionale, il commercialista può adottare alcune misure cautelative, come:
- Documentare per iscritto tutti gli incarichi ricevuti. Questo ti permette di tenere traccia della tua attività e di conservare le prove delle comunicazioni e delle operazioni effettuate.
- Rispettare gli obblighi informativi verso il cliente, prospettando le soluzioni praticabili e non praticabili, i limiti della propria competenza e gli eventuali conflitti di interesse.
- Aggiornarsi costantemente sulle novità normative e fiscali che riguardano la propria attività e quella dei propri clienti
- Collaborare con altri professionisti competenti. In particolare, in materie diverse dalla propria puoi scegliere di delegare alcune attività o richiedere pareri dettagliati.
- Sottoscrivere una polizza assicurativa RC professionale. Questa copertura obbligatoria per legge permette di coprire i rischi derivanti dall’esercizio della professione e garantisce il pagamento delle somme dovute a titolo di risarcimento in caso di sinistro.
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