ANIA ha tenuto un’audizione di fronte alla Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica.
La Commissione, istituita presso il Ministero della Giustizia nel marzo 2023, nasce per esplorare l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale in cui si inscrive la responsabilità colposa sanitaria, per discuterne i limiti e le criticità e proporre un dibattito in materia di possibili prospettive di riforma.
L’ANIA (Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici) ha presentato il 28 novembre 2023 le sue riflessioni e proposte che sintetizzano il punto di vista del mondo assicurativo su una questione così rilevante per il sistema sanitario e la salute dei cittadini.
Assicurazione in ambito sanitario
L’assicurazione in ambito sanitario è una forma di RC professionale. La Legge Gelli-Bianco pone l’obbligo di stipulare la polizza di responsabilità professionale a carico delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private, e di ciascun esercente la professione sanitaria (in regime di libera professione, oppure come dipendente di tali strutture).
- Per la struttura sanitaria il rischio comprende sia i danni derivanti da carenze organizzative o strutturali, sia i danni derivanti dal personale a qualunque titolo operante presso la struttura.
- La copertura assicurativa dell’operatore sanitario è più che altro volta a garantire l’eventuale azione di rivalsa esperita dalla struttura sanitaria nei confronti dell’operatore.
La Legge Gelli-Bianco punta a preservare la posizione dell’esercente la professione sanitaria dalla responsabilità penale e civile per garantirgli di operare optando per la migliore scelta terapeutica e per arginare il fenomeno della “medicina difensiva” (alcuni medici, per evitare eventuali risarcimenti, abbondano nella prescrizione di esami prima di fare diagnosi, oppure si astengono dal porre in essere determinate procedure).
Decreti attuativi e incertezza normativa
Il settore della RC sanitaria è particolarmente complesso perché le leggi che si sono susseguite non hanno ancora fornito un quadro giuridico esaustivo, rimandando gli aspetti di dettaglio a decreti attuativi non ancora emanati. Della Legge n. 24/2017, tanto per fare un esempio, non sono ancora stati adottati alcuni decreti attuativi che la stessa legge prevedeva per la sua attuazione.
ANIA rileva che: “L’incertezza normativa ha favorito l’incertezza giurisprudenziale generata dall’ampliamento da parte della giurisprudenza dei diritti e dei casi da risarcire, con conseguente elevata onerosità e volatilità dei risarcimenti, dovuta all’aumento degli importi riconosciuti dai tribunali.
L’assenza di criteri valutativi certi e omogenei sul territorio nazionale, unita al costante lievitare del costo del danno alla persona, hanno avuto forti ripercussioni sul sistema assicurativo, sia in sede di redazione del bilancio, sia in sede di tariffazione del rischio”.
ANIA ricorda infine che queste disparità territoriali di interpretazione nella quantificazione del danno alla salute non patrimoniale ledono sia i cittadini, sia le imprese di assicurazione.
Proposte ANIA
La certezza e la prevedibilità dei costi che gravano sulle imprese assicurative consentirebbe una stima più puntuale ed equa degli importi dovuti a titolo di danno alla persona.
“La sistemazione legislativa delle figure del danno biologico e del danno morale, nonché la previsione di una tabella per la quantificazione del danno alla salute per l’intero territorio nazionale, introducendo elementi di certezza giuridica e di parità di trattamento dei soggetti, assicurerebbero un’uniformità risarcitoria di base con effetti benefici di riduzione anche del contenzioso giudiziario nonché, di riflesso, sui tempi e sulle modalità della prassi liquidativa extragiudiziale”.