L’assicurazione sulla vita viene automaticamente associata al rischio di morte, ma in realtà non esiste un’unica assicurazione vita, bensì tanti tipi diversi con coperture e funzionamento differenti.
Tutte le assicurazioni vita hanno l’obiettivo di proteggere da eventi tragici improvvisi la propria famiglia, o comunque persone che dipendono o contano sul nostro reddito. Le situazioni in cui questa copertura torna utile, però, possono essere differenti.
Rispetto ad altre polizze, quella sulla vita ha una limitata varietà di copertura e riguarda rischi ben definiti. Ci sono meno clausole e condizioni da conoscere rispetto, per esempio, a una polizza sulla casa. Ma quelle poche vanno ben comprese!
Cosa copre l’assicurazione sulla vita
La copertura principale dell’assicurazione sulla vita è ovviamente il caso morte. Se si verifica l’evento, ovvero la morte del soggetto assicurato, il capitale prestabilito dalla compagnia assicurativa viene erogato ai beneficiari della polizza, indicati dal sottoscrittore al momento della stipula del contratto. In questo modo è possibile garantire alla famiglia un sostegno economico nel caso in cui venga a mancare uno stipendio.
Tutte le assicurazioni sulla vita coprono questo rischio, tranne la polizza Caso Vita, che prevede l’erogazione del capitale quando il sottoscrittore è ancora in vita alla scadenza del contratto assicurativo.
La morte, però, non è l’unico evento tragico che può rendere fondamentale un sostegno economico. Esistono, purtroppo, altre situazioni in cui viene meno la possibilità di produrre un reddito, per esempio una malattia grave o un incidente che conduce all’invalidità permanente. Ecco perché alcune assicurazioni sulla vita coprono anche il rischio di invalidità permanente e/o quello di malattia grave: se il sottoscrittore viene colpito da una di queste due situazioni, l’assicurazione gli eroga un capitale, diverso da quello previsto per il caso morte.
Come funziona l’assicurazione vita
Alla luce dei rischi coperti dall’assicurazione vita, si capisce come mai per sottoscriverneuna sia necessario fornire alla compagnia assicurativa il proprio quadro clinico, compresi i risultati di alcuni esami specifici. In questo modo si può dimostrare di non avere malattie o condizioni pregresse che rendano altamente probabile l’evento morte.
Per lo stesso motivo, la maggior parte delle assicurazioni sulla vita (salvo quelle a vita intera) hanno un limite di età posto ai 70/80 anni e il premio assicurativo è inferiore se si stipula la polizza da giovani.
Se si verifica l’evento avverso, infine, l’assicurazione si riserva di verificarne le cause e le dinamiche per individuare eventuali irregolarità (per esempio il suicidio, che non rientra fra le cause di morte coperte dalle polizze vita).
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